Domenica, 28 ottobre  dalle 15 si è disputato il primo torneo di nuoto dedicato a Francesca Cacciari, allenatrice, dirigente sportivo, docente della federnuoto e membro della Federazione Italiana Nuoto, prematuramente scomparsa nell’agosto del 2017. La gara, riservata alle categorie “Esordienti A e B”- maschili e femminili- , la fascia di agonisti per cui Francesca aveva una grande predilezione, ha visto la partecipazione delle società più rappresentative dell’Emilia Romagna. Una competizione ad invito, a cui hanno aderito la Rinascita Team Romagna di Ravenna, la Rari Nantes Romagna di Forlì-Cesena (con, all’interno, una rappresentativa dell’Acquateam di Forlimpopoli), la President di Bologna, l’Imola Nuoto, il Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco di Modena e naturalmente la folta schiera dei giovani atleti di casa, il CS Nuoto Club 2000 Faenza.

Tutte le rappresentative, sia a livello individuale sia a livello di collettivo, si sono distinte per gli ottimi risultati e per l’alto livello di nuoto giovanile espresso. Menzione particolare va alla Rinascita Team Romagna per essersi aggiudicata il Trofeo tecnico riservato alle squadre. Buone le prestazioni della Rari Nantes Forlì-Cesena, soprattutto a livello individuale, ma anche dell’Imola Nuoto e della President. I Vigili del Fuoco di Modena si sono ben distinti con diversi podi, tra cui la migliore performance dell’atleta più giovane.

La competizione ha visto la presenza dello IOR  (Istituto Oncologico Romagnolo, con cui il CS Nuoto Club 2000 Faenza collabora, in nome di Francesca, già da qualche tempo per iniziative di tipo sociale). A rappresentare lo IOR, la dott.ssa Barbara Bandini, responsabile del territorio di Faenza. L’evento ha avuto, anche, il patrocinio della FIN e del Comitato regionale della Federnuoto, oltre che delle autorità comunali. Presente alla manifestazione l’Assessore alla Cultura e allo Sport del Comune di Faenza, Claudia Zivieri – più volte madrina di manifestazioni in memoria di Francesca -, il rappresentante del CSI Faenza Giovanni Conti e il rappresentante della FIN, il prof. Carmine Capriolo. Una festa per lo sport e con lo sport, per tenere viva la memoria di un’amica, una collega ed una madre che il 27 agosto del 2017 ci ha lasciato. In nome di Francesca.

IL RICORDO DI FRANCESCA CACCIARI NELLE PAROLE DI ANDREA TRITELLA

Francesca era una ragazza di Faenza, vissuta a Faenza, cresciuta a piadina e sangiovese e tanta allegria. Ma soprattutto a suon di bracciate in piscina. Francesca ha nuotato veramente tanto e con successo. Nella nostra regione, in Emilia Romagna, a livello nazionale, e internazionale (diverse sue presenze al Sette Colli a Roma- e non solo). Francesca, insomma, una vita dedicata al nuoto. Spesso e volentieri, quando qualcuno le chiedeva del suo lavoro, lei, la mitica “Catch” rispondeva con una frase che da tempo era diventata un mantra “ho fatto del mio sport, vale a dire il nuoto, il mio lavoro. Ma, penso, che sia più di un lavoro. Sento nei confronti dell’ambiente della piscina (in particolare della piscina di Faenza) un attaccamento particolare. La mia seconda famiglia”.
Questa era Francesca Cacciari, una notevole dorsista – la sua specialità i 200m -, che poi ha deciso di non allontanarsi troppo dall’acqua clorata. Francesca è rimasta nell’ambito del nuoto manfredo anche “da grande”. Come allenatrice, come dirigente sportivo, come docente della Federnuoto, come membro del Comitato regionale della Federazione Italiana Nuoto e come responsabile del settore agonistico e tecnico per la provincia di Ravenna. Quando si dice una vita dedicata alla vasca. Inoltre – da vera donna romagnola qual’era, che non conosce il significato della parola “fatica”- ha ricoperto incarichi gestionali per la Co.Gi. Sport di Faenza- di cui era socia lavoratrice e dirigente. In dieci anni di attività ha fatto funzionare egregiamente impianti natatori in tutto il territorio faentino. Ma quello che, di lei, della generosa “Catch”, ci mancherà di più, è e sarà la sua umanità. La sua capacità di essere empatica. Una risorsa che ha speso senza remore soprattutto nel rapporto che aveva con i suoi giovani atleti. Francesca – e ve lo assicura chi sta scrivendo – era naturalmente portata all’educazione e alla formazione delle giovani leve. Era un suo talento innato. Tantissimi i suoi nuotatori. E tutti con un buco nel cuore, quello ritagliatoci dalla sua prematura scomparsa. A tutti noi. Anche a chi vi ha raccontato quello che avete appena letto.